Sanguineti’s Wunderkammer dans Loxias-Colloques


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Loxias-Colloques | 17. Arrigo Boito cent ans après

« Credere “con fermo cuor” […] in un mucchio di cose incredibili »: Arrigo Boito fra le teche della Wunderkammer

Sebbene non compaia nell’Atlante del Novecento Italiano, Arrigo Boito è, con il suo Nerone, uno degli autori scelti da Sanguineti per contribuire a comporre il Ritratto del Novecento, più precisamente nel preludio della tessera 17. E Boito, autore del « Verdi ultimo » (« Otello e, particolarmente, Falstaff »), interessa Sanguineti anche « come musicista », ma « non tanto per il Mefistofele, quanto per il Nerone ». Questo perché il personaggio Mefistofele viene letto da Sanguineti « come “momento” di Faust », come parte di « un destino umano » che non è più possibile « pensare come un tutto » : « personaggio in progress » dotato di « piacere metamorfico », « eroe “incommensurabile” […] minacciato dalla potente astrazione semplificatrice » del “faustismo” subisce infinite riscritture. E di riscritture, o meglio di riuso, si parla anche a proposito delle schede che nella Sanguineti’s Wunderkammer riguardano Boito, sia come autore che come oggetto di riflessione linguistica. « Croire "avec un cœur ferme" [...] en un tas de choses incroyables » : Arrigo Boito à travers les vitrines de la Wunderkammer...Arrigo Boito ne fait pas partie des auteurs répertoriés dans l’Atlante del Novecento italiano, mais son œuvre Nerone apparaît dans le Ritratto del Novecento de Sanguineti, plus précisément dans le prélude de la fiche 17. Sanguineti s’intéresse donc à Boito musicien davantage qu’à Boito écrivain et il s’intéresse à Nerone davantage qu’à Méphistophélès puisque le personnage de Méphistophèlès et considéré par Sanguineti comme une réécriture de Faust. De réécriture, ou de réutilisation, on parle aussi à propos des fiches qui concernent Boito dans la Sanguineti’s Wunderkammer. « Credere “con fermo cuor” […] in un mucchio di cose incredibili » : Arrigo Boito among the Wunderkammer cases.Although he does not appear in the Atlante del Novecento Italiano, with his Nerone, Arrigo Boito is one of the authors chosen by Sanguineti to compose the Ritratto del Novecento, more precisely in the prelude to the card 17. And Boito, author of « Verdi ultimo » (« Otello e, particolarmente, Falstaff »), is interesting for Sanguineti also as a musician, but « non tanto per il Mefistofele, quanto per il Nerone ». This is because the character Mephistopheles is read by Sanguineti as « “momento” di Faust », as a part of « un destino umano » which is no longer possible « pensare come un tutto » : « personaggio in progress » endowed with « piacere metamorfico », « eroe “incommensurabile” […] minacciato dalla potente astrazione semplificatrice » of ‘faustism’ is rewritten infinite times. Those rewrites, or rather reuses, are the focus of the speech even in the analysis of the entries concerning Boito, both as author and as an object of linguistic reflection, kept in the Sanguineti’s Wunderkammer.

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